Photo Rating Website
Home Maximum R The Cambr 0877 Ch09 Niewolnica

[ Pobierz całość w formacie PDF ]

qualcosa, Belinda. Di' qualcosa: e se andasse storto e tu perdessi Jeremy...? Invece fu lei a parlare,
allora.
«Che cosa farai, puttanella», domandò, «se io non ricatto il tuo amico, il signor Walker? Dimmi che cosa
farai a tutti noi, figlia di G.G.? Ci trascinerai tutti nel fango?».
La fissai come se mi aspettassi dell'altro e, sconvolta come se mi avesse colpita, dissi:
«No, mamma. Ti sbagli sul mio conto, completamente. Tutta la mia vita io ti ho protetto, mi sono presa
cura di te. E lo sto ancora facendo. Tuttavia, che Dio mi aiuti, tu fa' del male a me e a Jeremy Walker e
io troverò il modo di proteggerci».
Uscii dall'auto ma me ne stetti lì, in piedi, con la portiera aperta e poi, dopo non so quanto tempo, mi
Page 290
sporsi verso l'interno piangendo. Dissi:
«Recita per me questo ultimo ruolo, Bonnie. Ti pro-metto che non oscurerò più la tua porta».
L'espressione del suo volto era terribile. Da cuore infranto. Proprio infranto. E con voce più stanca e
senza più cattiveria, disse:
«D'accordo, tesoro. D'accordo. Ci proverò».
In seguito parlai con lei ancora un'altra volta. Era quasi mezzanotte ed ero a Carmel. Uscii per andare
alla cabina telefonica e la chiamai sulla sua linea privata, come aveva-mo concordato.
Ora era lei che piangeva. Balbettava e ripeteva le parole così male che a stento riuscivo a capire cosa
dicesse. Mi raccontò che tu le avevi preso i negativi, e di come lei avesse fallito. Ma la cosa terribile era
che lei aveva provato a metterti contro di me. Disse che non aveva inteso farlo, veramente, ma che tu
continuavi a farle domande e lei ti aveva detto le più terribili cose di me e Marty e di tutta quella storia.
«Non te ne preoccupare, mamma, va bene», le dissi. «Se ancora mi vuole, dopo tutto questo, allora
immagino che davvero vada tutto bene».
Poi Marty prese la cornetta. «Il succo è questo, tesoro. Sa che lo teniamo sotto tiro. Non userà quei
quadri, se ha un po' di sale in zucca».
Neppure gli risposi. Dissi soltanto: «Di' alla mamma che le voglio bene, diglielo adesso così che io possa
sentirlo». E quando l'ebbe detto, lo sentii dire: «Ti vuole bene anche lei, tesoro, dice di dirti che ti vuole
bene». Riattaccai.
* * *
Ma, sai, uscita dalla cabina, me ne andai a passeggiare sulla spiaggia, lasciando che il vento mi
prosciugasse le ossa. E continuavo a vederla mentre diceva: «Va bene, tesoro, va bene. Ci proverò».
Avrei voluto riportare indietro il film della mia vita e ritrovarmi in quel momento soltanto per stringerla tra
le mie braccia.
Mamma!, volevo dire. Sono io, Belinda, ti voglio bene, mamma. Ti voglio tanto bene.
Ma quel momento non sarebbe più tornato. Non l'avrei mai più toccata né stretta a me. Forse non avrei
mai più sentito la sua voce. E tutti gli anni trascorsi in Europa e a Saint Esprit se ne erano davvero andati.
Ma c'eri tu, Jeremy, e ti amavo con tutto il mio cuore, ti amavo molto più di quanto tu possa immaginare.
E pregavo, pregavo che tu venissi. Pregavo Dio che tu non mi chiedessi mai più nulla perché, se l'avessi
fatto, avrei potuto dirti tutto e mai, mai sarei riuscita a farlo senza odiarti per avermelo fatto fare.
Ti prego, Jeremy, vieni. Quella era la mia preghiera, perché la verità era che mamma l'avevo già persa
da tempo. Ma tu ed io saremmo stati insieme per sempre, Jeremy. Il nostro amore era davvero
irripetibile. E i dipinti ci avrebbero immortalati. Nessuno avrebbe potuto distruggerli come avevano
distrutto il film di Susan. Erano tuoi e un giorno tu avresti avuto il coraggio di esporti, così che tutti li
Page 291
vedessero.
Be', ora sai tutto, Jeremy; siamo giunti all'epilogo. La storia finalmente è stata detta. Per due giorni interi
sono rimasta seduta in questa stanza a scrivere in questo taccui-no, riempiendone ogni facciata. Sono
stanca e sento il dolore che sapevo avrei sentito quando tutti i segreti sareb-bero stati infine rivelati.
Ora tu sai quel che hai sempre voluto sapere, tutte le vicende della mia vita e il mio passato prima di
conoscerti e puoi ricavarne da te stesso il giudizio che non ti sei mai fidato io potessi dare.
E qual è il tuo giudizio? Tradii Susan quando andai a letto con Marty la stessa notte che distrusse il suo
film? Fui una stupida a volere il suo amore? E mamma, in quelle cruciali settimane a Los Angeles? Tutta
la mia vita mi ero preoccupata per lei, ma ero così innamorata di Marty che me ne rimasi lì e non feci
nulla, mentre lei languiva, si assuefaceva ai barbiturici, si sottometteva alle chirurgie plastiche e a tutte le
altre cose che trasformarono la sua vita in notti insonni e incubi. Cosa avrei dovuto fare: tirarla fuori di lì in
qualche modo e portarla in qualche posto dove avrebbe potuto rimettersi in sesto? E non ero stata per
tutto quel tempo colpevole di un peggior tradimento per non aver mai provato, per la sua salvezza e la
mia, a smascherare il gioco a cui tutti prendevamo parte?
Tu mi chiamasti bugiarda, quella notte in cui mi pic-chiasti. Avevi ragione, lo sono. Ma puoi capire,
adesso, che io cominciai a mentire prima ancora di quanto sia in grado di ricordare. Bugie, mantenere
segreti, proteggere: questa era la vita con mamma.
E papà? Avevo il diritto di andare da lui e di intromet-termi tra lui e Ollie Boon? Papà lasciò Ollie dopo
cinque anni di vita trascorsa insieme. E papà lo amava e Ollie amava lui.
Decidi tu. Ho fatto del male ad ogni adulto che mi è capitato a tiro dal giorno in cui Susan mise piede a
Saint Esprit? O al contrario ne sono sempre stata io la vittima?
Forse avevo il diritto di essere arrabbiata a morte per quanto riguarda Colpo grosso. Ma amavo Marty,
questo non potrò mai negarlo; avevo però il diritto di aspettarmi che zio Daryl e mamma si
preoccupassero della mia vita e di quello che mi stava accadendo? A Bonnie ero figlia, dopo tutto. Dal
momento che quello non avvenne, feci bene a scapparmene lontano da loro, a dire: «Non voglio che mi
mandiate in Europa, me la caverò da sola»?
Se solo fossi riuscita a rispondere a queste domande, forse ti avrei detto tutto molto prima. Ma non
conosco le risposte. Non le ho conosciute mai. Ed è per questo che ti ho fatto del male con lo stupido
stratagemma del ricatto. E Dio sa se quello non fu un grosso errore.
Lo sapevo molto prima che tu neppure sospettassi quanto era accaduto. Lo sapevo quando chiamai
G.G. da New Orleans e non mi riusciva di dirglielo, di spiegargli come erano andate le cose. Avevo
troppa vergogna di quello che avevo fatto.
Ma allora eravamo così felici insieme, Jeremy. Quelle settimane a New Orleans furono le più belle. Ogni
cosa sembrava renderle preziose. Sapevo, allora, che tu avevi vinto la tua battaglia interiore. E mi dissi
che quello strata-gemma del ricatto ci aveva salvati entrambi.
Be', è davvero una storia infernale: proprio come la definirono G.G. e Ollie Boon. Ma come dissi a quei
due, non potevo raccontarla come la mia storia. I diritti davvero appartengono agli adulti. E tu sei uno di
loro. Per me non verrà mai il giorno che varcherò l'aula di un tribunale per deporre su tutta questa storia.
Page 292
La fuga era la mia unica scelta, allora. La fuga è la mia unica scelta, adesso.
E tu devi capirlo. Devi perdonare. Perché anche tu custodivi il tuo terribile segreto, la tua storia, che
appartene-va a qualcun altro, e che perciò non avevi mai potuto rivelare.
Non detestarmi perché te lo dico, ma il segreto non è l'aver scritto gli ultimi romanzi di tua madre. Il
segreto sono i romanzi che tu non volesti scrivere dopo la sua morte. Non ti lasciò soltanto il nome nel
suo testamento, Jeremy, ti chiese l'immortalità e quella tu non gliela potevi dare. Lo sai che è così. [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • spartaparszowice.keep.pl
  • NaprawdÄ™ poczuÅ‚am, że znalazÅ‚am swoje miejsce na ziemi.

    Designed By Royalty-Free.Org